‘’I cantieri sono magia, sono sempre un gesto straordinario per il futuro. I cantieri portano insieme l’orgoglio di fare qualcosa per la società. Ogni cantiere è un’occasione di speranza.”, ha affermato Piano.
Il primo Marzo scorso il Senatore Renzo Piano ha visitato il cantiere del progetto che porta il suo nome che darà al nostro ateneo nuovi ed innovativi spazi entro (relativamente) pochi mesi. Il Senatore ha poi tenuto una conferenza stampa insieme con il Rettore Ferruccio Resta, il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, l’assessore comunale Pierfrancesco Maran e altri tecnici impegnati nel progetto.
Renzo Piano, una visione d’insieme del Progetto
Nel suo intervento l’archistar ha affermato che in questo progetto vi è forte attenzione verso la qualità delle opere e verso i tempi di costruzione, elemento spesso raro nei progetti pubblici.
Quello che si sta costruendo al Politecnico è l’intenzione di mettere ordine, di liberare gli spazi e di ridarli a chi li vive. Si vuole costruire un campus vivibile per gli attori classici dell’università, ma anche per la cittadinanza. L’università deve vivere in sinergia con la città, con il quartiere e con i residenti. È stata addirittura dichiarato il sogno (ma ci si sta lavorando seriamente) di pedonalizzare Via Bonardi, ricucendo così le due parti del campus, rendendolo uno spazio a misura d’uomo, libero da auto, verde e silenzioso. Sarebbe fantastico, davvero.
Questa politica del campus vivibile vuole rendere l’individuo parte integrante del luogo che vive, facendolo sentire a casa tramite un senso di appartenenza e comunità forte e durevole nel tempo. Oggi Renzo Piano lo ha trasmesso anche tramite un piccolo aneddoto accaduto pochi minuti prima della conferenza stampa: è arrivato in ritardo perchè voleva andare a vedere una vecchia aula, dove lui ventenne occupava l’università negli anni ‘60. L’esperienza universitaria non passa solo dalle lezioni. Svoltastudenti lo afferma da sempre e siamo contentissimi che nelle politiche di Ateneo si sia iniziato a parlare anche di questi temi.
Il Trifoglio potrà diventare uno degli edifici più belli di Milano e l’aula magna che ospiterà sarà fantastica.
Alcuni dettagli del progetto
5000 mq di edifici più 800 posti studio per gli studenti, 6 aule da 120 posti moderne e flessibili. Più il laboratorio modelli, sia tradizionali fatti di legno e metallo, sia digitali con spazio per stampanti 3D e mock-up. Il lab modelli al centro del campus comunica l’idea di formare il futuro architetto nella cultura del fare, dove accanto alla teoria c’è la pratica.
Ci saranno 100 nuovi alberi su 7000 metri quadri di parterre. Congiungerà i nuovi edifici e sarà un luogo per trovarsi e studiare, con panche cablate ed elettrificate.
Il cantiere è già partito e procede ad un buon ritmo. Si prevede che per la primavera dell’anno prossimo partiranno le prime lezioni.
Il progetto prevede un sistema costruttivo unico per tutti gli edifici, con fondazioni in calcestruzzo, travi e pilastri in acciaio e solai in legno lamellare. Tutti gli elementi saranno prefabbricati e assemblati in cantiere. Questo, più l’avere la stessa tecnica costruttiva per tutti i nuovi edifici, farà si che i tempi di costruzione saranno relativamente brevi.
L’ambizione urbanistica del progetto è di ricucitura, di “rammendo urbano”, citando il Senatore Renzo Piano, dell’intero quartiere, ricongiungendo pezzi di verde: la piscina Romano e piazza Leonardo Da Vinci, realizzando inoltre un percorso verde lungo più di 1km.
Intervento del Rettore
Il Prof. Ferruccio Resta ha voluto ricordare che il Politecnico sta disegnando cosa vuole essere domani, e che la competizione internazionale con altri atenei ci sta molto stimolando. Una delle politiche più efficaci è stata quella di ridurre i costi di funzionamento, trasformandoli in investimenti.
L’intervento è continuato lanciando una grande campagna di foundraising, per coinvolgere chi c’è a fianco. Alumni e imprese, persone orgogliose di appartenere al Politenico di Milano, che vuole essere un luogo di tutti, un elemento della cittadinanza. Già la PoliMiRun partecipa a questa linea. Ma ci vogliono istituzioni robuste.
Il commento dell’assessore Maran
L’assessore ha affermato che va rivisto il rapporto tra università e città nelle politiche cittadine e che questo è un ottimo esempio di come un progetto intelligente riesce a togliere i confini tra parte residenziale e università. L’università deve entrare nella quotidianità della città di Milano.
Inoltre auspica che questo sia un segno per la città: il verde che piantiamo deve essere un segnale di azione importante verso città ambientalmente sane.
Regione Lombardia
Il vice presidente Fabrizio Sala è apparso molto entusiasta del Politecnico di oggi, affermando che il clima che si respira è che siamo in un posto di eccellenza mondiale. ‘’Siamo orgogliosi del Politecnico. Le opere si realizzano solo con una forte spinta. E noi, come Regione Lombardia, vogliamo continuare con la scia di investimenti che stiamo mettendo in atto per le università lombarde. In Regione Lombardia non vediamo l’ora di accompagnare qui istituzioni estere, di far vedere loro di cosa siamo capaci’’.